Nel
momento in cui si sistema uno spazio esterno è essenziale installare
un opportuno sistema di scolo e smaltimento delle acque piovane,
soprattutto nel caso di un cortile asfaltato o lastricato, della
rampa di un garage o di uno stradello privato, cioè negli spazi
privi di canaline di scolo.
È da evidenziare che il ristagno
delle acque piovane genera ampie pozzanghere, che a loro volta
possono provocare grossi disagi. Di solito una rete di smaltimento
delle acque piovane ben ideata si compone da:
- una rete di
scolo della copertura dell'edificio, data da grondaie in simmetria
allo sporto di gronda e da pluviali esterni o incassati nel caso di
un tetto a falde
- pozzetti prefabbricati in corrispondenza
dell'arrivo a terra dei pluviali
- tagliole protette da
griglie e/o cunette laterali per rampe e stradelli con
pavimentazione in asfalto o cemento
- un'eventuale vasca di
raccolta per il riciclo dell'acqua piovana, come per gli sciacquoni
dei bagni o l'irrigazione del giardino, negli edifici
ecosostenibili.
Tali dispositivi devono essere accostati ad
alcuni accorgimenti progettuali nella locazione delle aree esterne,
come la predisposizione di opportune pendenze per far confluire
l'acqua piovana nei punti di raccolta, l'uso di guaine di
impermeabilizzazione in correlazione all'attacco a terra
dell'edificio e l'inserimento di un opportuno numero di pozzetti,
tombini e tagliole: un pozzetto per ciascun pluviale proveniente dal
tetto, esterno o a parete; un tombino o caditoia per 100 mq di
superficie, e una tagliola ogni 200-300 metri di rampa o stradello.
Tuttavia è sempre opportuno dimensionare opportunamente la rete di
scolo delle acque piovane in funzione della piovosità media annua e
del temporale più violento previsto nella zona oggetto di
intervento.
Per l'installazione di canaline e pozzetti dediti
allo smaltimento dell'acqua piovana affidati alla nostra esperienza.
L'uso
di pannelli solari termici consente di risparmiare molto sul consumo
energetico, cooperando anche alla tutela dell'ambiente. Il risparmio
di gas e di metano, per generare acqua calda, è oggi un obbiettivo
importante che rintraccia nel pannello solare fotovoltaico o nel
pannello solare termico soprannominato anche collettore solare,
dispositivi importanti per la produzione di acqua calda per uso
domestico, che rende possibile un consistente risparmio energetico.
Soprattutto i pannelli solari termici che vengono impiegati in
particolar modo per la produzione di acqua calda sanitaria, per uso
quotidiano senza usare gas e elettricità.
Il sole consente di
generare l'80% del fabbisogno giornaliero di acqua, necessario per
la doccia e per lavare gli indumenti e le stoviglie, l'impianto
installato non rimpiazza la caldaia ma risulta essere un ottimo
apparato complementare, per la diminuzione dell'uso di gas che si
utilizza per la produzione di acqua calda durante le attività
domestiche quotidiane. L'utilizzo di acqua giornaliero è mediamente
di circa 30 - 50 litri a persona, le necessità di ciascun nucleo
familiare risultano però essere sempre differenti. In generale però
un pannello solare di un metro per un metro può produrre al giorno,
80 - 130 litri di acqua calda con una temperatura media di 40°.
Un pannello solare termico riesce perciò a soddisfare le
esigenze di una o due persone, sottolineando che comunque i
risultati possono essere ottimi indipendentemente dalla zona
geografica in cui l'impianto si istalla, scegliendo ovviamente un
buon prodotto che andrà acquistato dopo che l'impianto da istallare
sia stato studiato e dimensionato in modo opportuno.
Vediamo
ora come è articolato l'impianto solare termico di cui il pannello
solare termico è parte: esso è composto da un radiatore che assorbe
il calore del sole e lo trasferisce ad un serbatoio di acqua, il
sistema che permette la circolazione dell'acqua dal serbatoio al
rubinetto poi, può essere un sistema di circolazione naturale oppure
forzato in questo ultimo caso è necessaria la predisposizione di una
pompa idraulica e quindi è necessario l'uso della energia elettrica.
Per
coloro che dispongono di bagni angusti una valida soluzione per
poter usufruire di tutti i sanitari consiste nel modello di bidet e
vaso igienico, combinati in un solo apparecchio. Tuttavia è la
medesima normativa italiana che stabilisce che, almeno uno dei bagni
presenti nell'alloggio, deve essere provvisto di tutti gli
apparecchi sanitari, e quindi anche del bidet. Ciò è quanto
richiesto, infatti, dal decreto ministeriale del 1975, sui requisiti
igienici minimi degli alloggi.
Varie aziende negli anni '80
dopo per aver immesso sul mercato il doppio tasto di risciacquo per
il w.c., inserendo nell'uso quotidiano un approccio ecologico
all'abitare e agevolando il risparmio delle risorse idriche, hanno
anche ideato una linea in cui sono integrate le funzioni di wc e
bidet. Essa è costituita da prodotti che vanno dal semplice
coprivaso con funzione bidet da inserire su sanitari già installati,
fino all'apparecchio unico vaso-bidet. Senza dubbio è un'alternativa
che desta attenzione in quanto innovativa e intelligente, infatti
tende a rivoluzionare non solo la progettazione del bagno, limitando
gli ingombri, ma persino la tradizionale gestualità connessa
all'utilizzo del bidet.
In sostanza consiste in un vaso
elegante, che possiede un'astina auto igienizzante che fuoriesce
secondo l'inclinazione preferita dall'utilizzatore per garantire un
risciacquo corretto, con la giusta intensità del getto. Inoltre al
di là dei vantaggi già menzionati, si può unire anche il risparmio
dovuto alla riduzione della quantità di carta igienica utilizzata.
Dunque risulta davvero comodo e conveniente non rinunciare ad un
sanitario così importante, pur risparmiando spazio all'interno della
sala da bagno. Per installare tale tipologia di wc e bidet integrato
potete contattare la nostra azienda.
Garantire
la corretta qualità dell'aria, soprattutto in locali della casa come
il bagno, significa trovare il modo più corretto in cui arieggiare
adeguatamente l'ambiente in modo costante e bilanciato e assicurare
così un efficace ricambio d'aria all'area interessata con i giusti
sistemi, una necessità essenziale per questo tipo di ambienti dove
la qualità dell'aria può risultare meno salubre.
La possibile
presenza di cattivi odori nel bagno è legata ovviamente all'uso a
cui è preposto l'ambiente, dove l'accumulo di questi sgradevoli
odori nasconde la presenza di batteri nell'aria, e ci sono diverse
norme che regolamentano l'igiene in diversi ambiti, come ad esempio
la necessità in un bagno di avere un'apertura verso l'esterno per il
ricambio dell'aria o dotare l'ambiente interessato di un dispositivo
di aspirazione meccanica.
Quando non è possibile ricavare una
finestra nell'ambiente bagno, i sistemi di ventilazione forzata ci
aiutano a gestire con efficacia il ricambio dell'aria in ambienti
dove sarebbe altrimenti impossibile, installandoli direttamente su
una parete tra il bagno e lo spazio esterno, o collegato mediante
brevi tratti di tubazione, a seconda delle caratteristiche
dell'abitazione e dell'impianto scelto.
Un
vecchio impianto idrico deve essere attentamente controllato,
affinchè possa essere sempre perfettamente funzionante nei tratti di
propria competenza, e venga così eliminata ogni possibile causa che
possa modificare la composizione dell'acqua, mantenendo inoltre
tutte le caratteristiche necessarie a garantire un'igiene che eviti
il formarsi di varie categorie di batteri, che possono portare a
malattie pericolose.
Quando si rende necessario, inoltre, è
possibile dotarsi di sistemi di trattamento dell'acqua in maniera
tale da assicurare la sua limpidezza ed eventualmente renderla
ulteriormente potabile per tutti gli usi della casa, richiedendo
sempre una verifica e una serie di interventi di manutenzione
periodici per controllarne la qualità e l'efficienza.
Intervenire con lavori di manutenzione, seguendo le indicazioni
fornite dai produttori dei diversi dispositivi che compongono il
proprio impianto, permette di conoscere tempi precisi e certi in cui
possono essere effettuati alcuni interventi più semplici, come la
pulizia di filtri e vasche di raccolta, riduceno così di molto il
rischio di contaminazione.
Altro punto importante per essere
sicuri di poter utilizzare con tranquillità il proprio impianto
idrico è di impedire il mischiarsi di acque di diverse origini,
installando dispositivi in grado di impedire all'acqua circolante di
ritornare indietro.
Infine, il controllo della durezza
dell'acqua è un fattore importante non solo per via degli accumuli
di carbonato di calcio e magnesio, le cui incrostazioni facilitano
il proliferare dei batteri, ma inoltre questi depositi calcarei
arrivando ad impianti di riscaldamento o in altri elettrodomestici
possono causare forti riduzioni del rendimento di questi.
Come
materiale si sa che il legno è molto versatile ed è infatti
utilizzato in diversi campi e per diversi scopi, mantenendo sempre
ottime caratteristiche e prestazioni, tali da renderlo adatto ad
esempio come elemento strutturale, o usato per i rivestimenti. Nel
tempo l'industria ha sviluppato diversi metodi per utilizzarlo come
risorsa sempre con ottimi risultati.
In casa il legno è
utilizzato in tutte quelle finiture e in quegli elementi in grado di
dare un tocco elegante ed accogliente, come ad esempio il parquet, o
i mobili del soggiorno, della zona notte, e, da poco, anche in
ambienti prima non sfruttati come il bagno o la cucina, che
necessitano di elementi in grado di resistere all'acqua e
all'umidità.
Infatti, essendo un materiale che tende a
deformarsi quando viene in contatto con l'acqua, difficilmente il
legno trovava spazio in aree della casa come il bagno, fatta
eccezione in passato per materiali come il teak, ma oggi, grazie a
nuovi trattamenti operati sulle essenze più resistenti è possibile
impermeabilizzare questo materiale per la realizzazione ad esempio
di un lavabo, che sarà costantemente a contatto con l'acqua senza
alcun problema.
Parlando di legno non è possibile non
affrontare l'aspetto dell'impatto ambientale, e grazie all'utilizzo
solo di legni certificati o riciclati è possibile realizzare
soluzioni innovative e moderne nel pieno rispetto dell'ambiente,
trovando lavabi, piatti doccia e molti altri elementi in grado di
assicurare un tocce estetico di sicuro effetto e una piena risposta
ad ogni esigenza progettuale.
Per
avere la giusta distribuzione degli spazi in ambienti della casa
come ad esempio la cucina, la procedura più conveniente e agevole
sarebbe quella di progettare in contemporanea l'impianto idraulico
con l'arredo e i diversi elementi che dovranno essere
successivamente collegati a questo, per non dover intervenire a
posteriori dalla realizzazione dell'impianto, col rischio di dover
ricorrere a soluzioni fuori misura che aumentino costi e tempi di
lavoro.
Per evitare l'insorgere di problematiche simili è
quindi bene progettare di pari passo il posizionamento degli
scarichi, delle prese e degli altri elementi degli impianti presenti
in cucina con quello dei diversi apparecchi ed elettrodomestici che
dovranno esserci successivamente collegati ed allacciati, fornendo
così una maggiore consapevolezza progettuale che permetterà di
rispondere ad ogni esigenza e necessità del caso.
A
cominciare dagli elementi più importanti, come ad esempio il lavello
della cucina, se è possibile prevedere anticipatamente il
posizionamento delle tubazioni per l'alimentazione dell'acqua e per
il suo scarico, sarà più facile in seguito far corrispondere in
maniera facile e naturale tutti gli elementi d'arredo con o senza il
cosiddetto vuoto sanitario o canale attrezzato, che potrà così
essere utile giusto per le operazioni di verifica e controllo e non
per il passagio di cavi o tubi.
In questo modo è possibile
inserire con più facilità anche gli elettrodomestici come ad esempio
la lavastoviglie, che necessiterà di un tubo per il carico
dell'acqua ed uno per lo scarico, ma, anche a seconda del modello di
lavastoviglie scelto, potranno essere necessari due attacchi per il
carico dell'acqua, come nel caso delle lavastoviglie a doppio
attacco, che in questo modo sarà più facile da collocare, in quanto
il progetto dell'impianto procederà di pari passo con il progetto
dell'ambiente nel quale verrà inserito.
Realizzare
un impianto idrico a collettori, detto anche sistema a ragno,
significa andare a realizzare un sistema che ha la caratteristicha
di avere ogni punto di erogazione servito soltanto da un tubo, e
infatti gli impianti di questo tipo prevedono tubazioni che partendo
da un collettore dalla funzione di distributore centrale arrivano ai
singoli apparecchi interessati.
In questo modo non si vanno
quindi ad utilizzare giunture sotto traccia, utilizzando solo
tubazioni glessibili che partendo dal collettore raggiungono le
singole utenze spostandosi in parallelo e rifornendo d'acqua quindi
i vari punti d'erogazione come lavandini, sanitari e lavatrici, e
l'assenza di giunture permette di intervenire molto più velocemente
e con facilità in caso di perdite, potendo operare soltanto sulla
parte interessata, non interessando il resto dell'impianto nei
lavori necessari.
I collettori per la distribuzione
dell'acqua calda e dell'acqua fredda in questo genere di impianto
sono da posizionare in punti della casa facilmente accessibili per
poter intervenire coi necessari interventi di manutenzione e di
controllo, oltre che ad essere collocati dentro una cassetta di
protezione che faciliterà la sua installazione anche su pareti di
spessore ridotto.
Affidarsi ad esperti del settore ti
permetterà di verificare tutti i vantaggi dell'adozione di un
sistema idrico a collettori, permettendo inoltre lavori
professionali e di qualità già a partire della progettazione, per
poter rispondere ad ogni tua necessità e per darti la soluzione
giusta ad ogni esigenza abitativa.
Fra
le diverse di tipologie di fosse biologiche, quella che mostra il
maggior numero di miglioramenti è sicuramente il modello Imhoff, in
grado di supplire efficacemente alla mancanza di un possibile
allaccio alla fognatura pubblica, e che grazie all'impiego di nuove
tecniche di filtraggio permette di realizzare un sistema igienico e
sicuro per il trattamento delle acque nere domestiche.
L'unico obbligo progettuale nel realizzare un sistema del genere è
che questo deve essere posto necessariamente all'esterno degli
edifici e ad almeno dieci metri da pozzi e cisterne per
l'approvvigionamento di acqua potabile, mentre per il resto questo
impianto di smaltimento può essere realizzato per venire incontro al
bisogno dell'utenza che dovrà servirsene.
In questa fossa, i
due compartimenti sovrapposti svolgono diverse funzioni: il primo,
ovvero la vasca di sedimentazione, è quello dove vengono depositati
i fanghi leggeri, lasciando filtrare al comparto di digestione
sottostante i fanghi pesanti e nel quale avviene il processo di
degestione, appunto, dei fanghi, da dove le acque chiarificate
vengono successivamente convogliate all'esterno o sottoposte a
ulteriori trattamenti nel caso di ulteriori impianti installati per
la chiarificazione dell'acqua.
Per avere sempre un corretto
funzionamento di questi impianti è sempre importante provvedere a
delle verifiche e dei controlli svolte da professionisti del settore
che possano provvedere alla sua manutenzione e provvedere con le
operazioni di svuotamento, di spurgo e per interventi di riparazione
e ripristino di eventuali parti danneggiate o usurate.
Fra
le diverse di tipologie di fosse biologiche, quella che mostra il
maggior numero di miglioramenti è sicuramente il modello Imhoff, in
grado di supplire efficacemente alla mancanza di un possibile
allaccio alla fognatura pubblica, e che grazie all'impiego di nuove
tecniche di filtraggio permette di realizzare un sistema igienico e
sicuro per il trattamento delle acque nere domestiche.
L'unico obbligo progettuale nel realizzare un sistema del genere è
che questo deve essere posto necessariamente all'esterno degli
edifici e ad almeno dieci metri da pozzi e cisterne per
l'approvvigionamento di acqua potabile, mentre per il resto questo
impianto di smaltimento può essere realizzato per venire incontro al
bisogno dell'utenza che dovrà servirsene.
In questa fossa, i
due compartimenti sovrapposti svolgono diverse funzioni: il primo,
ovvero la vasca di sedimentazione, è quello dove vengono depositati
i fanghi leggeri, lasciando filtrare al comparto di digestione
sottostante i fanghi pesanti e nel quale avviene il processo di
degestione, appunto, dei fanghi, da dove le acque chiarificate
vengono successivamente convogliate all'esterno o sottoposte a
ulteriori trattamenti nel caso di ulteriori impianti installati per
la chiarificazione dell'acqua.
Per avere sempre un corretto
funzionamento di questi impianti è sempre importante provvedere a
delle verifiche e dei controlli svolte da professionisti del settore
che possano provvedere alla sua manutenzione e provvedere con le
operazioni di svuotamento, di spurgo e per interventi di riparazione
e ripristino di eventuali parti danneggiate o usurate.
Il
bagno è certamente uno degli ambienti della casa più usati, ed è per
questo che già a partire dalla progettazione si tende a
personalizzarlo in ogni piccolo dettaglio per far si che risponda
pienamente ai propri bisogni e necessità, a prescindere dalle sue
dimensioni, dotandolo ad esempio di accessori che possano facilitare
le nostre azioni quotidiane dentro questo ambiente.
Fra i
diversi componenti di cui si può dotare un bagno, troviamo oggi
delle nuove soluzioni come ad esempio i rubinetti a piantana, sia
per lavabo che per soluzioni per la vasca da bagno, che puntano ad
innovare l'aspetto del bagno di casa senza rinunciare al pieno
comfort di utilizzo, grazie alla pratica installazione a pavimento,
ideale per le moderne vasche freestanding.
Soluzioni del
genere sono sviluppate quando la vasca deve essere anche un elemento
d'arredo e non solo un'utilità del bagno, e per assicurare una piena
valorizzazione di questa inserita nell'ambiente, si uniscono i
vantaggi della possibilità di aggiungere miscelatori o di bocca per
la vasca a seconda delle esigenze progettuali, permettendo di
scegliere la collocazione che si preferisce.
Queste tipologie
di rubinetti si adattano a tutte le vasche da bagno di design,
indipendentemente dalla loro forma, sia che sia squadrata che dalle
linee più morbide, la possibilità di personalizzare la propria
scelta le rende non solo funzionali ma anche eleganti e essenziali,
capaci di rendere il bagno un ambiente ancora più speciale.
Le
diverse aziende nel settore delle rubinetterie nel tempo hanno
cercato di soddisfare le diverse esigenze dei clienti, offrendo
sempre più possibilità di personalizzazione per risultati realmente
su misura e che si integrino appieno nell'ambiente in cui vanno
installati, e, oggigiorno, con le rubinetterie modulari, si è fatto
un passo in avanti verso questa strada, andando incontro a tutte le
esigenze del cliente.
Le rubinetterie modulari come dice il
nome sono soluzioni componibili realizzate da diversi moduli che
permettono molte combinazioni, ognuna diversa, composta da parti a
se stanti ma che unite fra loro diventano un pezzo davvero unico che
permette di dare libero sfogo alla creatività progettuale di un
determinato ambiente.
Questa possibilità di creare e
inventare grazie alle molteplici componenti disponibili, permettono
di ottenere ogni volta un risultato originale ed unico, in grado di
dare quel tocco in più combinando funzionalità, comodità e design,
potendo contare anche su innovazioni tecnologiche che permettono una
riduzione dei consumi d'acqua permettendo allo stesso tempo un getto
dalle prestazioni elevate.
Tra le diverse componenti fra cui
si può scegliere troviamo ad esempio un erogatore doppio di sapone
per le mani o per il detersivo, comodi vassoi sopra il rubinetto
dove riporre eventuali oggetti che si devono tenere a portata di
mano o ancora miscelatori, doccette e canne girevoli, in grado di
assicurare la soluzione adatta ad ogni tua necessità.
Dopo
anni di utilizzo, un lavabo può presentare diversi problemi, come ad
esempio la presenza di lesioni provocate da urti o tagli, che
favoriscono la proliferazione di germi e batteri che possono portare
a condizioni poco igieniche, o ancora presentare una superficie
ormai disomogenea e opaca, con i segni del calcare o dell'azione
aggressiva di alcuni prodotti chimici per la loro pulizia.
In
queste situazioni si sceglie spesso di sostituire il vecchio lavabo
con uno più moderno e che possa rispondere meglio alle proprie
necessità con caratteristiche di qualità e che si integri appieno
nell'ambiente del bagno, ma, spesso, non è così scontata la scelta
di un modello rispetto ad un altro, e per questo è sempre bene
affiancarsi ad un esperto che sappia guidarci nella scelta
attraverso tutte le tipologie che ormai integrano sempre più
avanzamenti tecnologici per prestazioni sempre più elevate.
Anche la scelta sul materiale di cui il lavabo è composto ha una sua
importanza, questo perchè la scelta influenzerà infatti le
tempistiche e le modalità degli interventi manutentivi che andranno
effettuati su questo, in seguito alla sua installazione.
Quando bisogna sostituire il lavabo, a cominciare dalla sua
rimozione è necessario che ci sia del personale competente che eviti
il verificarsi di perdite d'acqua o di rotture a piastrelle e
tubature, agendo con gli strumenti necessari ad assicurarti un
lavoro veloce e di qualità, per la rimozione dei rubinetti, della
colonna e del sifone.
La disposizione dei vari elementi
d'attacco e d'aggancio presenti sulla parete dovranno essere in
seguito chiusi in quanto non si potranno utilizzare per
l'installazione del nuovo lavabo, che per un corretto posizionamento
necessita delle giuste tecniche e documentazioni presenti sulla sua
scheda tecnica.
Dovendo riallacciare alla rete idrica il
nuovo lavabo, è sempre raccomandabile di affidarsi a personale
competente e specializzato, per evitare la formazione di problemi
legati a perdite d'acqua, evitando interventi fai da te che
potrebbero danneggiare non solo il nuovo lavabo, ma anche le
tubature a cui allacciarlo.
Riscontrare
la presenza di una perdita d'acqua in casa non deve far
necessariamente allarmare portandoci a pensare al peggio, è infatti
un problema riscontrabile in moltissime abitazioni, a cui però
bisogna porre una rapida soluzione per non andare a creare problemi
maggiori e più problematici.
Innanzitutto è fondamentamentale
individuare il punto esatto in cui si verifica la perdita, per poter
capire non solo da dove può derivare il problema, ma anche quale
tipologia di perdita abbiamo in casa, se derivi ad esempio da una
tubatura di scarico, o se proveniente da una tubazione di
alimentazione dell'impianto idrico.
Grazie all'utilizzo di
pratici strumenti come i rilevatori di metalli è possibile
individuare il punto preciso con facilità, e se necessario ci
permettono inoltre di seguire facilmente il percorso dalla tubatura
in esame attraverso le mura.
Per riparare le perdite
provenienti dal proprio impianto idrico e guasti simili, molto
spesso si ricorre alla sostituzione del tratto interessato dal
fastidio, che può essere rimpiazzato da un manicotto o da un giunto
di raccordo di pari diametro e della lunghezza necessaria, ma questo
dipendo principalmente dalla tipologia di tubo con cui si ha a che
fare.
Il tipo di tubo su cui si deve operare infatti cambia
la tipologia di approccio con la quale intervenire, come ad esempio
nel caso di una tubazione di metallo, dove è necessario pulire ed
asciugare la parte di tubazione dove andrà effettuata la saldatura,
per liberarla da residui oleosi e di sporco.
Esistono poi
altre tipologie di soluzione, fra cui troviamo l'adoperazione di
strumenti alternativi come resine e altri materiali, che possiamo
utilizzare in caso di perdita dalle tubature, e ogni diversa
soluzione è fatta per applicarsi a diverse tipologie d'intervento.
Il
mercato, oltre ai modelli più avanzati ed innovativi, ci permette di
scegliere in alternativa modelli di rubinetterie funzionali e facili
da azionare, come i miscelatori monocomando per il lavandino o la
vasca, che vengono realizzati con forme semplici, senza però
rinunciare alla qualità.
Tutti questi modelli, per quanto
basilari, hanno in dotazione dispositivi che limitano la portata
dell'acqua e ne regolano il flusso, permettendo di non sprecare
troppa acqua nell'uso di tutti i giorni.
Gran parte di questi
modelli sono realizzati in acciaio inox con finitura cromata,
permettendo quindi a questa tipologia di rubinetteria a resistere a
lungo nel tempo, inoltre sono assolutamente igienici e facili da
pulire.
Infine, le forme semplici e lineari di questi modelli
tradizionali, dalle forme squadrate e geometriche o più curvilinee e
affusolate, permetteno in più di adattarli a molti tipi di stili e
di arredo dell'ambiente bagno.
I
nuovi rubinetti si dotano di sistemi antifiltraggio, tasti
antispreco e limitatori di flusso, il tutto per ridurre consumi e
sprechi, senza mancare però di funzionalità o estetica, per rendere
il miscelatore oggi, da accessorio, un vero e proprio strumento
professionale in grado di fare la differenza.
Alcuni infatti
sono in grado di erogare acqua filtrata direttamente dal rubinetto,
altri invece producono velocemente acqua calda da erogare ad alta
temperatura in pochi secondi, ed inoltre questi nuovi miscelatori,
grazie agli sviluppi di sempre più modelli, combinano ogni tipologia
di funzionalità utile ad agevolare le operazioni nella zona lavello.
Così come prima erano bracci snodabili e doccette estraibili,
che consentono di operare con facilità a 360 gradi, oggigiorno la
maggior parte delle innovazioni più recenti si focalizza invece al
contenimento dei consumi, e proprio in quest'ottica i progressi sono
stati notevoli fino a ridurre il consumo idrico a 4/5 litri al
minuto, diminuendo la portata ma mantenendo l'abbondanza del flusso
grazie alle particolari miscelazioni di aria e acqua assicurata dai
riduttori.
Inoltre, fra i modelli più recenti, si combinano
tecnologie utilizzate fino a poco tempo fa solo nelle docce, come
quella termostatica, in grado di ottimizzare il lavoro di caldaie e
scaldabagni evitando non solo sprechi d'acqua, ma anche di energia,
e nelle versioni elettroniche, i consumi possono essere monitorati
da dispositivi che rilevano in tempo reale l'acqua e l'energia
utilizzata.
Di
norma, quando un bagno è posto al primo piano o comunque sopra al
livello delle fogne, lo scarico delle acque nere è affidato al
tradizionale sistema a caduta che sfrutta la differenza di quota fra
il bagno e il livello della fognatura, ma quando si vuole installare
un bagno in locali interrati o seminterrati, il sistema attuato in
precedenza non sempre è effettuabile in quanto la quota dello
scarico può risultare inferiore a quella della rete fognaria.
Quello dello scarico è forse il problema principale che bisogna
affrontare quando si decide di affrontare un lavoro simile, e la
soluzione spesso sta nel saper progettare la giusta pendenza dei
tubi per allontanare i reflui con efficienza, e per far questo è
necessario avere qualche informazione sulla fognatura comunale.
Come prima cosa è necessario conoscere la quota altimetrica
della rete fognaria, per capire se il livello dello scarico che si
vuole installare va a trovarsi poi sopra o sotto di questo, e già da
questo raffronto è possibile capire quando è possibile utilizzare il
sistema a caduta o se sarà necessario un lavoro diverso.
Altra informazione che è necessario reperire è se la rete comunale
di scarico separa la raccolta delle acque nere con quelle di
provenienza meteorica proveniente da tetti e strade, questo perchè
in locali seminterrati o interrati in caso di forti precipitazioni
possono verificarsi dei fenomeni di reflusso, risolvibili grazie
all'uso di valvole che permettono il passaggio del liquido in solo
un senso.
Se non è possibile utilizzare lo scarico a caduta,
allora è necessario affidarsi a sistemi di pompaggio che possano far
arrivare le acque di scarico alla rete fognaria, grazie anche a un
apparecchio di triturazione che diminuisca il volume per evitare
occlusioni e intasamenti.
Oltre i classici sistemi sanitrit,
è possibile adottare un'altra soluzione che comporta però lavori più
invasivi rispetto al sistema di prima, ovvero quello di installare
un serbatoio di accumulo in cui convogliare gli scarichi, dotato
anch'esso di un sistema di pompaggio, il serbatoio potrebbe anche
esser un pozzetto in calcestruzzo.
Di
norma, le docce o i lavandini tradizionali che siamo abituati a
vedere hanno un foro di scarico circolare dotato di griglia o tappo,
che serve affinché l'acqua venga confluita correttamente verso un
condotto di scarico.
Questa soluzione però, presenta spesso
situazioni spiacevoli, come quando va a intasarsi rallentando
notevolmente il deflusso delle acque, quando non viene pulito in
maniera adeguata, dovendo poi ricorrere all'utilizzo di prodotti
aggressivi che liberano il tubo, ma che alla lunga rischia di
rovinarsi irrimediabilmente, col rischio di causare danni ben più
gravi e costosi.
Per trovare una soluzione alternativa agli
scarichi di lavandini e docce, alcune aziende hanno pensato di
realizzare delle canalette di scolo in acciaio inossidabile, da
installare ad esempio a livello del pavimento per lo scarico della
doccia, evitando la presenza di un ingombrante piatto doccia.
Queste canaline sono costruite per resistere alla corrosione e
per non favorire la formazione di muffe, evitando i ristagnamenti
d'acqua grazie alla sua pendenza interna, in più essendo modulare si
può montare in sequenza per ottenere la giusta misura necessaria.
Inoltre questa canalina può essere installata anche su lavabi e
lavandini, per ottimizzare il deflusso delle acque, e, anche se è
preferibile installarlo su modelli di forma rettangolare, per
rendere più facile l'installazione, il sistema di funzionamento sarà
lo stesso che con la doccia.
Nella
progettazione di un bagno, l'elemento che condiziona maggiormente le
possibilità di collocazione è il vaso igienico, questo a causa della
presenza degli scarichi dell'impianto che creano non pochi
inconvenienti.
La posizione dello scarico richiede inoltre
tubazioni di diametro maggiore a quelle utilizzati per il resto
dell'impianto idrico, e inoltre necessita di una determinata
inclinazione per facilitare il deflusso dei fluidi, rendendo quindi
necessario posizionarlo non troppo lontano dalla colonna di scarico.
Per ovviare a disagi e limiti di spazio, le case produttrici di
sanitari ci vengono incontro con modelli sempre più al passo coi
tempi, in grado di adattarsi pienamente alle esigenze della
situazione.
Un esempio di nuovo sanitario, capace di cambiare
la concezione tradizionale del wc, è il modello chiamato Tank,
ovvero il primo vaso in ceramica con cisterna interna integrata, che
non necessita interventi di muratura, ed è progettato per consentire
un notevole risparmio di spazio e un'installazione rapida e veloce.
Questo non è solo un modello con cassetta incorporata, ma è
anche un modo per favorire il risparmio di acqua, grazie alla sua
tecnologia che attraverso l'iniezione di aria nello scarico consente
una diminuzione della quantità d'acqua necessaria, e inoltre
permette un utilizzo corretto degli spazi in locali ristretti, senza
dover rinunciare al design.
Un altro problema per cui la
tenologia viene in nostro aiuto è quello dell'altezza a cui vengono
posti i sanitari, che generalmente si attesta intorno ai 42 - 45 cm,
e che grazie ai nuovi moduli per installazione non saranno più un
problema, in quanto si avrà la possibilità di regolarne l'altezza
premendo semplicemente un pulsante, rendendo il bagno più agibile
per persone con difficoltà motoria e ugualmente comodo per tutti gli
altri.
Anche
in quei locali in cui non è possibile disporre sia di una comoda
vasca da bagno che di una doccia per problemi di spazio, è possibile
trovare una soluzione per poter ugualmente disporre di entrambi,
attrezzando la vasca in modo da poterla trasformare in un box
doccia.
Tutto ciò è possibile grazie alla possibilità di
installare sulla vasca delle ante pieghevoli, a libro o scorrevoli,
in modo tale che all'occorrenza non costituiscano un ingombro,
potendole richiudere quando non servono su una parete.
Le
ante possono essere realizzate con diverse combinazioni di
materiali, cominciando dalle soluzioni più economiche in vetro
sintetico con struttura in PVC, passando per soluzioni più estetiche
in cristallo temperato con struttura in acciaio.
Indifferentemente dal materiale di cui sono composte le ante, tutti
i modelli hanno sempre in comune delle guarnizioni poste lungo i
bordi della vasca, per assicurare una tenuta all'acqua adeguata.
Questo genere di operazione è ancora più facile da effettuare se
la vasca è posta in un angolo, ma anche se è appoggiata solo ad una
sola parete esistono le giuste soluzioni per ottenere un box doccia
ampio e funzionale.
Le responsabilità per la qualità dell'acqua del nostro impianto idrico
sono un onere delle diverse aziende distributrici, che hanno il
dovere di controllare fino al raggiungimento del contatore, da dove
comincia la restante parte dell'impianto che andrà monitorata e
gestita dall'utente finale.
Un vecchio impianto idrico deve
essere attentamente controllato, affinchè non modifichi la
composizione dell'acqua e mantenga tutte le caratteristiche
necessarie a garantire un'igiene che eviti il formarsi di varie
categorie di batteri, che possono portare a malattie pericolose.
Per provvedere alla sicurezza del proprio impianto idrico
bisogna quindi accertarsi della qualità della fornitura d'acqua, e
in caso fornirsi di un sistema di trattamento dell'acqua che possa
mantenere le caratteristiche di potabilità di questa, andando poi a
controllarne periodicamente la qualità tramite semplici analisi.
Altro punto importante per essere sicuri di poter utilizzare con
tranquillità il proprio impianto idrico è di impedire il mischiarsi
di acque di diverse origini, installando dispositivi in grado di
impedire all'acqua circolante di ritornare indietro.
Intervenire con lavori di manutenzione periodicamente secondo le
indicazioni fornite sui dispositivi che compongono il proprio
impianto e i vari apparecchi per il trattamento, ovvero pulizia di
filtri e vasche di raccolta riduce di molto il rischio di
contaminazione.
Infine, il controllo della durezza dell'acqua
è un fattore importante non solo per via degli accumuli di carbonato
di calcio e magnesio, le cui incrostazioni facilitano il proliferare
dei batteri, ma inoltre questi depositi calcarei arrivando ad
impianti di riscaldamento o in altri elettrodomestici possono
causare forti riduzioni del rendimento di questi.
Questo
particolare tubo serve per unire l'attacco che parte dal muro per
avvitarsi poi al rubinetto, mantenendo un'efficace resistenza alla
pressione dell'acqua grazie alla particolare fasciatura di cui è
composto e al suo involucro metallico, che ci consente di fletterlo
e collegarlo al meglio senza provocare perdite.
Il suo
continuo utilizzo però lo sottopone ad un'usura costante, e
periodicamente è necessario provvedere alla sostituzione del tubo
flessibile, questo per evitare il formarsi di crepe o di fori che
possono portare a disagi molto gravi e provocare anche seri danni di
allagamento.
Queste gravi conseguenze sono date dal fatto che
una volta che la fuoriuscita dell'acqua comincia per via di una
perdita dal flessibile, l'unico metodo per interromperla è chiudere
la valvola centrale della casa, per poi ovviamente procedere con la
sostituzione del tubo.
Per sbloccare un flessibile incastrato
o bloccato nella guida è necessario l'uso di prodotti sbloccanti per
poter svitare gli agganci del flessibile anche quando molto
incrostati o usurati dal tempo.
Per effettuare la
sostituzione poi, è necessario che le caratteristiche del nuovo tubo
flessibile combacino con le dimensioni del vecchio, tenendo conto
dei parametri fondamentali come la lunghezza e il diametro delle
filettature, che devono essere le stesse per poter combaciare agli
attacchi.
Il procedimento per il corretto montaggio del lavello è in generale
molto simile alla procedura che si usa nell'installare i lavandini,
indifferentemente dal modello, anche se così non è per i modelli in
porcellana, che non hanno in dotazione il troppo pieno.
Affinchè un lavoro del genere venga eseguito con rapidità e
precisione, è necessaria una certa dimestichezza in materia da parte
dell'installatore, per evitare una serie di danneggiamenti anche
seri e che possano compromettere un buon uso dell'impianto, ed è per
questo che affidarsi ad un idraulico professionista può aiutare per
finire in poco tempo e con efficacia questo genere di intervento.
Prima di cominciare a montare le varie componenti e a collegarlo
alle tubazioni, è bene assicurarsi di aver interrotto
l'alimentazione dell'acqua dalla chiave d'arresto principale, per
poi inserire nel lavello i rubinetti, assieme al bocchettone di
scarico e al troppo pieno, prima di posizionare il lavello dove
previsto.
Fissato e bloccato il nuovo lavello al piano
indicato o al mobile base, si possono ora posare le tubazioni per
l'acqua calda e quella fredda dalle tubature di adduzione della
colonna montante, e collegate le tubature grazie ai flessibili in
acciaio o rame, abbiamo finito di collegare le tubature ai
rubinetti.
Si può adesso montare il sifone e posare la
tubazione di scarico, e, per una sua corretta installazione, la
tubazione deve necessariamente fermarsi poco prima del livello
dell'acqua del sifone, accorgimento importante affinchè tutto
funzioni correttamente senza rischi di sgorghi o simili.
È
possibile richiedere un lavello con annesso il tritarifiuti, un
comodo accessorio che risolve nella maggior parte dei casi il
problema dei rifiuti caduti dentro la tubazione, eliminando così il
problema di possibili tubazioni otturate.
Il tritarifiuti
funziona grazie ad un motorino elettrico che aziona delle lame che
riducono gli scarti in una poltiglia, che viene successivamente
convogliata nella colonna di scarico.
Non tutti i lavelli
sono adattabili all'aggiunta di un tritarifiuti, questo perchè si
deve intervenire sul foro di scarico del lavello affinchè sia largo
abbastanza da inserirlo comodamente; dopodichè, collegandolo
opportunamente al sifone e montando le necessarie guarnizioni, il
lavello avrà così un forte alleato in più contro la formazione di
occlusioni per via degli scarti che finiscono quotidianamente nelle
tubature.
Le tubature, quando non vengono utilizzate correttamente, tendono a
formare un tappo formato dai prodotti non consoni gettatici dentro e
che non riescono ad essere scaricati completamente. Proprio
questo tappo crea un disagio piuttosto comune oggigiorno, ovvero
l'ostruzione dello scarico. A causa di questo blocco che si viene
a formare bisogna ricorrere a diverse tecniche più o meno
impegnative, ed eventualmente nei casi più seri, far intervenire un
idraulico per arrivare alla soluzione del problema.
Se la
classica ventosa non riesce a ripristinare lo scarico, è possibile
ricorrere all'uso di speciali liquidi detti "sgorganti", liquidi di
natura caustica che richiedono una certa attenzione nel maneggiarli,
che vanno gettati nello scarico nel tentativo di sciogliere il
materiale che crea l'intasamento.
Un altro comodo attrezzo
che è possibile utilizzare in questi casi è una particolare pistola
ad aria proggettata per l'utilizzo dentro lo scarico, attraverso il
quale sparare un getto d'aria per liberarci dal problema.
Se
nessun tentativo fai-da-te porta alla soluzione dell'intasamento, la
soluzione più sicura, per non creare ulteriori danni, è quella di
far intervenire un idraulico a casa propria, che agendo direttamente
alla fonte, localizzerà il tappo svitando il sifone e per pulire
bene le pareti interne, e facendo poi molta attenzione a riavvitare
il tutto con cura.
Il problema degli scarichi otturati è un
disagio che si verifica in molte case, soprattutto quando sono
presenti nell'appartamento bambini piccoli, che spesso gettano
all'interno degli scarichi oggetti non consoni come sporcizia e
oggetti vari.
Nel caso lo scarico dia i primi segnali di
ingorgo, facendo ad esempio defluire l'acqua più lentamente del
normale, è consigliabile sempre intervenire in anticipo, evitando
che l'otturazione peggiori; ma soprattutto quando si cerca di
risolvere un problema di otturazione, ricordare sempre di chiudere
il flusso d'acqua dello scarico per evitare che l'acqua sgorghi.
In
molte abitazioni oggi si preferisce sfruttare diversamente lo spazio
occupato da una vasca da bagno, sostituendola per rendere il bagno
un luogo più sicuro in caso di presenza di anziani o di persone
dalla mobilità ridotta, oltre che per i minori consumi d'acqua.
Tenendo poi in considerazione che le dimensioni dei piatti
doccia oggi in circolazione sono abbastanza ampi da poter essere
usati in due, e grazie alle varie innovazioni come le colonne
idromassaggio o la cromoterapia, si nota come scegliere la doccia
non significhi rinunciare al comfort e al relax di un bagno caldo.
Grazie ai nuovi innovativi sistemi di montaggio, è possibile
compiere questo genere di lavoro in poche ore, senza che siano
necessari interventi murari, sostituzioni di tubature e senza vedere
il nostro bagno trasformarsi in un cantiere.
Si può decidere
quindi di installare un box doccia ampio e funzionale, oppure di
ottenere soluzioni su misura per una riorganizzazione degli spazi,
ovvero: installando ad esempio un piatto doccia di dimensioni minori
rispetto alla vasca, si può recuperare uno spazio libero
sfruttandolo per posizionare una lavatrice, un lavatoio, un mobile o
tutto ciò che si ritiene necessario.
Installando un box
doccia ampio e multifunzionale, con pedana antiscivolo e con
accessori vari di sicurezza, è possibile anche per disabili ed
anziani trovare una soluzione di benessere e comodità per fare la
doccia in autonomia, tutto questo grazie ad un intervento semplice e
veloce.
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